Assolutamente d'accordo con i Dirigenti Medici Ginecologi Italiani della FESMED nel proclamare il blocco del lavoro riguardante i parti programmati,
che sta venendo indicato dai media come blocco delle sale parto proclamato per il 12 febbraio 2013.
Invitiamo i Ginecologi aderenti alla nostra Organizzazione Sindacale ad aderire numerosi all'azione di protesta decisa dalla AOGOI.
I Ginecologi sono diventati, assieme ad ortopedici e chirurghi in genere, i capri espiatori di evenienze ineluttabili ricevendo una quantità enorme di denunce che vanno incontro ad archiviazione e/o ad assoluzione fino al 99,5 % dei casi.
Come abbiamo già descritto in articoli precedenti, se la Stampa amplificava in modo talora indecente e fuorviante le accuse, spesso all'atto del proscioglimento faceva seguito solo un trafiletto nascosto a fondo pagina che non riparava di certo il danno d'immagine ricevuto dal professionista specifico, dal reparto in cui agiva il professionista, dal Presidio Ospedaliero e dal S.S.N. tutto.
E' stato drammatico in questi anni osservare il progressivo aumento delle polizze assicurative per i Ginecologi, con premi crescenti e clausole assicurative non sempre adeguate ai rischi effettivi. Non sempre adeguato a fronteggiare i rischi d'incorrere in errori anche gravi, è l'impegno delle Amministrazioni pubbliche cui è affidato il compito di predisporre attrezzature ed organizzazioni efficienti nei reparti di ostetricia e ginecologia ed in tutti i servizi ad essi correlati. In tempi di risparmi pesanti dettati dalla Spending-Rewue, quale Amministratore è capace di investire nella sicurezzza delle sale parto e delle sale operatorie con il "banale" obiettivo della tutela della madre e del nascituro ?
Sarebbe necessaria tanta oculatezza e tanta celerità negli interventi di manutenzione e verifica; ma questi interventi costano molto e non arrivano mai, ingessati come progetti all'interno di faldoni degli Uffici Tecnici, scelti solo se generano ritorni inconfessabili.