Riduzione delle Spese della Sanità in Sardegna
Anche in Sardegna viene finalmente affrontato di petto il problema degli eccessi di spesa del Sistema Sanitario.
Ad assumere l'iniziativa è finalmente l'Assessorato che, avendo davanti il problema della spesa per farmaci e presidi assolutamente fuori scala rispetto al resto d'Italia, ha avuto la brillante idea di risparmiare sulle spalle dei “turnisti”. Che questi ultimi appartengano al Comparto o alla Dirigenza nel testo che Vi notifichiamo non fa differenza. Viene peraltro recisamente escluso che le Aziende Sanitarie debbano retribuire il dipendente “turnista” che abbia prestato la propria attività in giorno infrasettimanale festivo o con la corresponsione del “compenso per lavoro straordinario” o con la fruizione “di riposo compensativo”. Vengono escluse entrambi le eventualità.
Dal testo (scaricabile la comunicazione dell'Azienda 8 di Cagliari) non si evince chiaramente quali Dirigenti Medici possano essere ricompresi sotto la definizione di “turnisti”, infatti nessuno trova in busta paga la prevista voce stipendiale “indennità di turno”.
Scarica anche la precedente pagina sull'argomento.
Inoltre la mancata corresponsione del compenso per lavoro straordinario e il mancato riconoscimento del riposo compensativo finirebbero per porre il problema della disparità di trattamento economico tra chi lavora nella settimana (in cui ricade un festivo infrasettimanale) un numero di ore da cui è stata sottratta una giornata di lavoro, e chi lavora nella settimana come se quella festività non fosse presente nella settimana.
Il fatto che poi, nell'ambito dell'organizzazione di un reparto ospedaliero, si sia costretti a rispettare dei turni a rotazione per distribuire in modo quanto più razionale possibile i “carichi di lavoro”, non autorizza alcuna Azienda a considerare i lavoratori “turnisti” quando si intravede la possibilità di non retribuirli e “non turnisti” quando gli si deve riconoscere la voce stipendiale relativa.
Per i Direttori di Struttura complessa che devono assumersi l'onere di compilare i “turni di servizio”, il problema finisce per diventare la difficoltà di “chiudere i turni” con un consistente numero di ore in meno per costituire il “debito orario” settimanale di ogni Medico Dirigente afferente a quella Unità Operativa Complessa. Con il pagamento delle ore necessarie a ricoprire i servizi necessari per le giornate festive infrasettimanali, era “più facile” compilare i turni di quelle settimane rispettando anche le norme sull'orario di lavoro secondo le norme europee.
Per quanto riguarda questa interpretazione, si deve peraltro rimanere in attesa della sua applicazione da parte delle Aziende; infatti oltre al problema del sapere quali gruppi di Medici sono da considerare “turnisti”, è necessario valutare le modalità di applicazione da parte delle Aziende. Potrebbe essere un boomerang considerare tutto il personale dipendente “turnista” senza avergli mai riconosciuto la relativa indennità di turno. Questa situazione potrebbe aprire un contenzioso sul mancato pagamento della “indennità di turno”.
Il problema della disparità di trattamento economico e normativo nell'ambito di gruppi di persone con lo stesso titolo e con lo stesso lavoro apre anche la possibilità di ricorso legale per il mancato rispetto di principi costituzionali.
Non conosciamo, al momento della stesura di questa prima nota, le decisioni degli altri Sindacati Medici sul merito di questo problema; sicuramente – viste anche le numerose domande poste immediatamente dai nostri Iscritti – che il piccolo Co.A.S. (sentiti anche i rappresentanti del FASSID a livello locale e regionale) non si tirerà indietro per tutelare i propri Iscritti nelle sedi più opportune.
Per ulteriori informazioni inviare richiesta a : Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
