LUNEDI' 15 - 06 - 2020 - XIII Giornata - Fase III
Anche i numeri di oggi sono particolarmente preoccupanti. Mentre in tutta Italia si osserva un sostanziale regresso della malattia virale, con numeri veramente ridotti in regioni precedentemente colpite dalla malattia, la Lombardia sembra quasi che voglia ostentatamente e con ogni mezzo mantenere il triste primato della regione più infetta d'Italia. Quale sia il fine non è dato conoscere. La Lombardia anche oggi comunica che sono risultati positivi 259 persone sui 301 (301 dopo aver sottratto i due casi che Bolzano ha ritirato dal totale dopo una verifica sui nominativi già comunicati i giorni precedenti). 259 casi su 301 sono ben l' 86%; quindi nella restante parte d'Italia si sono verificati solo 42 casi come graficamente dimostrato dal grafico immediatamente sopra sulla sinistra, in cui il divario tra la Lombardia e le altre regioni è evidenziato dalla grafica. Per giustificare una persistenza endemica di questo virus nella sola Lombardia sembra quindi naturale pensare che non siano state esaminate tutte le modalità di trasmissione e il virus continui a vivere indisturbato oltre che nelle persone anche in qualche luogo o mezzo; ecco che allora ci si affanna a pensare che possa sopravvivere nell'acqua, nell'aria, sulle superfici dei mezzi pubblici, dei tavolini, dei banconi; insomma qualche via di trasmissione giustifichi questa persistenza proprio nella sola Lombardia. Poi veniamo informati a tarda sera che su 259 casi comunicati oggi e da tutti riportati, ben 109 sono i positivi emersi dalla effettua- zione di test sierologici a posteriori, in cui la positività è stata confermata dal tampone. La positività al test sierologico (eseguito verosimilmente in condizioni di assenza di sintomi), viene fatta ricadere come positività alla malattia in quanto il tampone conferma la presenza del virus, ma non si precisa l'esistenza della clinica. Il sierologico, essendo solo un test di ricerca della presenza di anticorpi, può essere ritenuto solo un indizio ma non la certezza di malattia in atto. Il sierologico è in genere solo la prova di un test di un pregresso contatto con il virus, della capacità di produrre anticorpi e, in assenza di sintomi, di essere guariti da una malattia senza sintomi. Tutto ciò ci induce alla più grande perplessità sulla raccolta dei dati, sulla loro elaborazione e successiva comunicazione e pubblicazione. Oggi in Lombardia, oltre ai 109 tamponi eseguiti per la positività al test sierologico su cittadini, 8 tamponi sono stati effettuati a operatori sociosanitari e 17 a presenti in RSA. Tra i rimanenti 125, alcuni hanno effettuato il tampone , risultato poi positivo, perché erano risultati positivi i sierologici eseguiti privatamente. Quindi anche oggi, nella stessa Lombardia, delle 259 persone comunicate come positive, alcuni potrebbero essere nella fase di guarigione, tanto che risulta davvero difficile considerare i 109 sierologici positivi come ammalati, contagiati e contagiosi. Quindi ci chiediamo come mai venga fatta questa mescolanza tra persone con stati diversi di malattia e con diversi criteri di accertamento della diagnosi. La nostra personale perplessità di fronte a questo dato, non solo numerico, potrebbe dare origine a tanti perché di fronte ai quali ci fermiamo, conoscendo quali interessi anche economici abbia scatenato questa Epidemia di SARS-Cov-2 o Covid-19.
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