COVID - 19
Evoluzione dal 29 ottobre all'11 novembre 2020
La Guerra continua . . . . (2)
Come reazione del "pubblico indistinto" che si distrae su internet, alla pubblicazione della pagina precedente dedicata a questo
clima di Medicina di guerra che i Medici stanno vivendo negli ospedali, gravati dalla preoccupazione per i loro familiari prima che
per sé stessi, abbiamo raccolto numerosissimi sbeffeggiamenti, insulti e accuse di aver creato questa pandemia per essere
remunerati di più. È infatti circolata la notizia che ogni paziente ricoverato portasse 2 mila euro al giorno di degenza nelle tasche
dei medici afferenti a quel reparto.
Nulla di più inesatto : quel riferimento riguarda solo i pazienti ricoverati nelle Rianimazioni e sottoposti a ventilazione meccanica.
Inoltre quella è solo una "tariffa" stabilita quale rimborso della Regione alla Azienda Sanitaria che attua quella terapia.
E' una semplice giustificazione di spesa tra Ente pubblico (Regione) ed Azienda sanitaria che eroga il servizio in questione.
Quelle cifre servono per pagare tutte le spese sostenute dalla Azienda sanitaria, compresi tutti gli stipendi del personale Medico
e Infermieristico che rischia quotidianamente ad entrare in contatto con questo tipo di pazienti.
Molti altri lettori hanno accusato i Medici Ospedalieri ed i loro sindacati ad essere stati assenti, negli anni compresi tra il 2000 e il
2020, e di aver assistito inermi alla "distruzione del S.S.N."
Premesso che il S.S.N. non è del tutto distrutto, ma ha subito una forte riduzione di posti letto (190.000 circa) e una importante
riduzione del personale medico e infermieristico a vantaggio di un discreto aumento del personale amministrativo, possiamo
rispondere che basta andare a ritroso nel tempo tra le pagine di questo sito per trovare numerose pagine che segnalavano questo
problema, associato alla carenza di Specialisti per un adeguato turn-over, e l'assurdità di un blocco indiscriminato delle assunzioni
che è andato ad impedire il naturale e doveroso ricambio generazionale.
Altre voci hanno segnalato il problema delle altre patologie che rimangono senza risposte immediate a causa della occupazione degli
Ospedali con i pazienti COVID.
Molti hanno segnalato che una morte è sempre una morte, sia che arrivi al termine di una malattia neoplastica o degenerativa, sia
dopo una polmonite interstiziale da Covid.
Rispondiamo che è profondamente diversa la percezione del fenomeno morte da tumore e morte per Covid.
Per quanto riguarda la morte per tumore maligno è una disgrazia che capita in una famiglia, che evolve in un tempo talora lunghissimo
(una mia sorella è deceduta dopo 20 anni dalla diagnosi di k. Mammella), in cui ci si abitua di mese in mese alla ineluttabilità del
decesso, dopo aver provato qualsiasi terapia proposta, a scopo curativo e palliativo.
Per il Covid la percezione è del tutto diversa: si muore dopo solo pochi giorni dall'esordio e, a chi muore e ai suoi familiari, appare
(o viene interpretata) come una morte stupida, evitabile, banale. Gli stessi negazionisti o minimalisti accentuano questo racconto
di "morte evitabile" minimizzando numeri e la stessa causa di morte con l'espressione "poco più di una banale influenza".
Questa marchiatura minimalista non può essere assolutamente accettata proprio da chi muore, dai suoi parenti e dai Medici.
Ma come?
Nel 2020 si muore ancora per una banale influenza? Inaccettabile !
Questa inaccettabilità di questi decessi, fa scattare in moltissimi il rifiuto di questo tipo di morte. Il rifiuto si manifesta o con la
negazione o con la minimizzazione, o con la paura e con l'esaltazione del pericolo.
Sembra assurdo che sia sufficiente una mascherina per evitare il contagio, ma sembra ancor più assurdo che la debbano indossare tutti.
Il risultato finale è questo fiorire di opinioni diverse e di distinguo che trovano alimento sia nella scarsa conoscenza di questa affezione,
sia nella specificità del carattere mediterraneo ed individualista degli Italiani.